lunedì 14 agosto 2017

ECLISSI TOTALE DI SOLE DEL 21 AGOSTO 2017


Quello del 2017 sarà un agosto ricordato negli annali dell’astronomia. Si inzia, come ogni anno, con il fenomeno delle perseidi, con il picco previsto per la notte del 12 agosto, mentre il 21 sarà la volta dell’eclissi totale di sole, che interesserà maggiormente il continente americano.
Il 21 agosto sarà possibile osservare una spettacolare eclissi solare totale che avrà il suo cono d’ombra sul continente americano. Tuttavia grazie alle moderne tecnologie, sarà possibile vivere questo evento astronomico attraverso le numerose trasmissioni in streaming sul web.
Ma cos’è una eclissi totale di sole? Si ha un’eclissi totale di Sole quando la Luna si frappone tra la Terra e la sua stella. A causa (o grazie) ad una quasi perfetta distribuzione delle distanze, la Luna (che è più vicina all’osservatore terrestre), per un fattore prospettico appare grande quanto il Sole.
La luna quindi “copre” quasi perfettamente il sole, apparendo come un disco nero che mette in evidenza la corona solare, così come si evince dalla foto di seguito.
L’eclissi del 21 agosto inizierà alle 17:46 italiane e di concluderà alle 23:04. Negli Usa invece si verificherà nelle ore centrali del pomeriggio, mettendo in risalto il fenomeno che renderà il giorno buio per poco meno di tre minuti.
Per vedere un’eclissi solare in Italia dovremo aspettare 3 anni. Sarà il 21 giugno 2020 quando anche noi potremo vedere il sole coperto dal nostro satellite naturale.

Di seguito l’elenco delle prossime eclissi solari e lunari:
>  Eclissi lunare totale – 27 luglio 2018
>  Eclissi lunare totale – 21 gennaio 2019
>  Eclissi lunare parziale – 16 luglio 2019
>  Eclissi solare anulare – 21 giugno 2020
>  Eclissi solare anulare – 10 giugno 2021
>  Eclissi solare parziale – 25 ottobre 2022
>  Eclissi lunare parziale – 23 ottobre 2023
>  Eclissi solare parziale – 29 marzo 2025
>  Eclissi lunare totale – 7 settembre 2025
>  Eclissi solare totale – 12 agosto 2026
>  Eclissi lunare parziale – 28 agosto 2026
>  Eclissi solare totale – 2 agosto 2027

Emmanuele Macaluso

lunedì 7 agosto 2017

GUIDA ALLE PERSEIDI


Ogni anno, ad agosto, il cielo riserva a coloro che alzano gli occhi per osservarlo uno spettacolo che affascina gli uomini da secoli. Un fenomeno astronomico diventato comunemente noto come “lacrime di San Lorenzo”. Stiamo parlando delle “perseidi”. Cosa sono e perché appaiono nello stesso periodo dell’anno?
Perseidi
Le perseidi sono uno sciame meteorico, formato dai resti del passaggio della cometa Swift-Tuttle (come da convenzione dal nome degli scopritori), che la Terra attraversa ogni anno nella sua rivoluzione attorno il sole.
I resti della cometa, attratti dalla gravità terrestre, nel precipitare e disintegrarsi (nella maggior parte dei casi) verso il nostro pianeta, attraversano l’atmosfera terrestre e a causa del forte attrito creano delle scie luminose visibili a occhio nudo.
Il periodo in cui la Terra entra nell’area in cui sono presenti i resti della cometa va dalla fine di luglio – intorno al 27 – al 20 agosto circa, con un picco nella notte tra il 12 e il 13, dove si arrivano ad osservare anche un centinaio di scie ogni ora.
Fu l’italiano Giovanni Virginio Schiaparelli a mettere in relazione per la prima volta il fenomeno delle perseidi con lo sciame rilasciato dalla cometa Swift – Tuttle. Questo si evince da uno scambio epistolare tra Schiaparelli e Padre Secchi durante il passaggio della cometa (con un nucleo di circa 10 Km) nel 1862.

Perché Perseidi?
Il nome Perseidi viene indicato dal radiante, ovvero il punto dal quale sembrano provenire le scie, che è collocato all’interno della costellazione di Perseo.
Nella tradizione italiana, il fenomeno viene chiamato “lacrime di San Lorenzo”. Il fenomeno viene tradizionalmente collegato, e proposto al pubblico dai media, la notte del 10 agosto, intitolata al santo cattolico San Lorenzo martire. Secondo la credenza popolare, il fenomeno viene indicato anche con il nome di “stelle cadenti”, ovviamente non astronomicamente corretto. Come detto precedentemente, la notte del 10 agosto non è la notte osservativa che offre il maggior numero di scie.

Emmanuele Macaluso