(credits photo: web http://celebiography.com)
Avremmo voluto terminare questo
2016 senza scrivere altri articoli, soprattutto come questo, nel quale
salutiamo e rendiamo omaggio ad un gigante del cosmo. Ci eravamo già congedati dai nostri lettori attraverso i social, in attesa del 2017 e della
pubblicazione del bilancio di missione
di TheCOSMOBSERVER fissato per il
prossimo gennaio.
Tuttavia stamane ci siamo
svegliati con una notizia che ha scosso tutta la redazione. Si è spenta l’astronoma Vera Rubin (Philadelfia, 23 luglio 1928 – 25 dicembre 2016), “la signora delle galassie” (e delle loro
rotazioni), colei che ha scoperto la materia
oscura.
Non spenderemo parole per
ricordare quanto sia stato enorme il contributo che questo titano ha fornito
alla cosmologia e all’astrofisica. Nell’anno domini 2016,
dove ci sono donne che continuano a dire che non esiste una parità di genere,
mentre a capo della più importante istituzione economica del mondo c’è Christine Lagarde, e alla guida del
Paese più influente d’Europa troviamo
Angela Merkel, ci piace ricordare
che Vera ha ottenuto i suoi risultati scientifici in un momento storico in cui
era costretta a cambiare i suoi turni con il marito per poter avere accesso ad
un telescopio.
Da divulgatori e appassionati di spazio, desideriamo terminare questo
articolo ricordando le enormi difficoltà che hanno fatto di Vera un esempio non
solo per le donne, ma per l’interà umanità.
Tra i suoi riconoscimenti,
nonostante la grandezza delle sue scoperte, manca il Premio Nobel. Una mancanza che ha il profumo della beffa se si
pensa che a Stoccolma si è preferito conferirlo a qualcuno che “è troppo
impegnato” per andarlo a ritirare. Ma forse Vera Rubin non ha bisogno di premi, perché le sue intuizioni
annichilirebbero qualsiasi altro fattore Umano. Buona nuova visione
dell’universo Vera, e grazie.
Emmanuele Macaluso
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