(Encelado in un
collage di immagini scattate dalla sonda Cassini – Credit: Nasa)
È stata formalizzata qualche ora
fa, nel corso di una conferenza stampa, una delle notizie più attese dagli
appassionati di astrofisica di tutto
il mondo. La sonda Cassini ha
rilevato nell’oceano di acqua liquida che scorre sotto la crosta ghiacciata di Encelado – una delle lune di Saturno – le condizioni che potrebbero
essere favorevoli alla vita.
I sensori della sonda hanno
rilevato, in un “pennacchio idrotermale” (un geyser), tracce di idrogeno
molecolare e di anidride carbonica. Questo processo, noto come metanogenesi, è alla base della
creazione delle condizioni per far sopravvivere i microbi in ambienti
sottomarini profondi. Una condizione presente anche sul nostro pianeta.
(Lo
schema dell'attività geotermale su Encelado – Credit: Nasa)
Secondo gli scienziati infatti, Encelado avrebbe le stesse condizioni
in cui versava la Terra circa 4
miliardi di anni fa.
La sonda Cassini, facente parte della missione Cassini- Huygens, è stata lanciata da Cape Canaveral il 15 ottobre 1997. L’obiettivo dichiarato della
missione interplanetaria congiunta Nasa
– Esa – Asi, è quello di studiare il
sistema di Saturno, comprese le lune e gli anelli. La missione è ancora in corso e pienamente operativa.
La notizia divulgata nella
giornata di ieri (13 aprile 2017), e pubblicata sulla rivista scientifica “Science”,
sta facendo il giro del mondo, grazie anche ad un’attenta ed efficace strategia
di comunicazione, che ha raggiunto l’obiettivo di creare una forte attesa per
la conferenza stampa dell’annuncio, grazie anche all’utilizzo dei social media.
Emmanuele Macaluso
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